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Belgio: storia, economia e caratteristiche

belgioIl Belgio è un piccolo Paese dell’Europa nord-occidentale, con Bruxelles come capitale e città più grande.

Geografia del Belgio

Il Belgio confina con Paesi Bassi, Germania, Lussemburgo e Francia. Il Mare del Nord si trova a nord-ovest. Il Belgio è diviso in tre regioni principali. Il Basso Belgio, nel nord, è piatto e basso. Il Medio Belgio, nella parte centrale del Paese, ha molte fattorie nelle sue pianure. L’Alto Belgio, nel sud, comprende gli altopiani e le foreste delle Ardenne. La maggior parte degli animali selvatici del Belgio, tra cui cinghiali, gatti selvatici, cervi e fagiani, si trova nelle Ardenne.

Popolazione del Belgio

I belgi si dividono in due gruppi principali. Più della metà della popolazione è costituita da fiamminghi, che vivono soprattutto nel nord. Circa un terzo sono valloni, che vivono soprattutto nel sud. I fiamminghi parlano il nederlandese, noto anche come fiammingo o olandese. I valloni parlano francese.

Un numero minore di persone parla tedesco. La maggior parte dei belgi è cattolica. La maggior parte della popolazione vive in città.

Economia del Belgio

Il settore bancario e altri servizi, l’industria manifatturiera e il commercio internazionale sono i settori più importanti dell’economia belga. I produttori producono prodotti chimici, alimentari, automobili e parti di automobili e macchinari. La città di Anversa è un centro di taglio e commercio di diamanti. L’agricoltura rappresenta solo una piccola parte dell’economia. Anche il turismo è in crescente diffusione, contribuendo al PIL nazionale.

Storia del Belgio

Il Belgio prende il nome dai Belgae, un gruppo di Celti che si insediò nella regione in epoca preistorica. I Romani, guidati da Giulio Cesare, conquistarono la zona nel 57 a.C.. I Franchi germanici presero il controllo dell’area nel 400 d.C. e convertirono la popolazione al cristianesimo. Alla fine dell’800 il Belgio era diviso in molti territori indipendenti. Le città fiamminghe divennero centri di commercio internazionale durante il Medioevo. Nel 1300 il Belgio passò sotto il controllo della Borgogna, un territorio che comprendeva parte della Francia. Gli Asburgo, una potente famiglia tedesca, governarono il Belgio per gran parte del 1500 fino al 1700.

Nel 1795 la Francia si impadronì del Belgio. Dopo la sconfitta dell’imperatore francese Napoleone I nel 1815, il Belgio passò ai Paesi Bassi, paese prevalentemente protestante. I numerosi cattolici romani del Belgio resistettero strenuamente al dominio olandese. Nel 1830 i belgi si ribellarono e l’anno successivo proclamarono l’indipendenza del Regno del Belgio.

Indipendenza del Belgio

Alla fine del 1800 il re belga Leopoldo II ottenne il controllo di una colonia nella regione africana del Congo (l’attuale Repubblica Democratica del Congo). I belgi governarono la loro colonia, a volte con durezza, fino al 1960. Durante la Prima guerra mondiale (1914-18) e la Seconda guerra mondiale (1939-45) la Germania invase e occupò il Belgio. Durante la Seconda guerra mondiale i nazisti inviarono centinaia di migliaia di belgi in Germania e li costrinsero a lavorare. Dopo la Seconda guerra mondiale, il Belgio ha sostenuto la cooperazione pacifica tra i Paesi dell’Europa occidentale. È stato uno dei membri fondatori dell’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord (NATO) e della Comunità Economica Europea (in seguito denominata Unione Europea). Negli anni ’60 crebbero le tensioni tra fiamminghi e valloni.

Il governo divise il Belgio in tre regioni linguistiche: Fiandre fiamminghe, Vallonia francese e Bruxelles bilingue. Negli anni Novanta le regioni hanno ottenuto maggiori poteri per gestire i propri affari, come l’istruzione, i trasporti e le questioni culturali. Hanno condiviso altri poteri con il governo nazionale. Il re ha mantenuto uno scarso potere politico.

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