La pizza con l’ananas, conosciuta anche come pizza hawaiana, vanta una storia curiosa e un gusto controverso. Considerato che si continua a parlare di questo alimento ancora oggi, con tantissime persone che si schierano apertamente tra i sostenitori e gli antagonisti, abbiamo cercato di fare il punto su questo prodotto nella speranza di condividere con tutti i nostri lettori qualche utile curiosità.
Prima di tutto, ricordiamo come, contrariamente al nome, la pizza hawaiana non ha origini hawaiane.
L’invenzione è invece attribuita ben più al nord, al canadese Sam Panopoulos, un ristoratore di origini greche che nel 1962 la creò nel suo ristorante “The Satellite” a Chatham-Kent, in Ontario. All’epoca, la pizza era poco diffusa in Canada e Panopoulos sperimentò con ingredienti esotici per attirare i clienti, aggiungendo l’ananas sciroppato alla pizza.
Le sue caratteristiche sono note e odiate e amate da molte persone. La pizza hawaiana si compone infatti generalmente di una base di pomodoro, mozzarella, prosciutto cotto, a cui aggiungere le tante contestate fette di ananas sciroppato. Il gusto dolce dell’ananas si contrappone al salato del prosciutto e alla sapidità del formaggio, creando un connubio che divide in due il mondo: amanti e detrattori.
Nonostante le critiche, soprattutto da parte dei puristi della pizza napoletana, la pizza hawaiana rimane una delle varianti più popolari al mondo, apprezzata per il suo gusto esotico e originale.
La pizza con l’ananas ha altresì avuto il merito di giocare ruoli importanti nella storia. Per esempio, nel 2017 l’allora presidente islandese Guðni Jóhannesson scatenò un acceso dibattito dichiarando che, se avesse avuto il potere, avrebbe vietato l’ananas sulla pizza. Recentemente, nel 2022, il celebre pizzaiolo napoletano Gino Sorbillo ha riproposto la pizza hawaiana nella sua pizzeria, scatenando nuovamente polemiche ma anche apprezzamenti.
Insomma, la pizza con l’ananas rimane un simbolo di gusto controverso, che incarna il connubio tra tradizione e innovazione e che invita a non aver paura di sperimentare in cucina. Che ne pensi?