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Trading automatico con Binary Speedbot

 

Negli ultimi anni si discute tantissimo, sopratutto tra i guru del trading, di trading automatico e quasi tutto sono concordi nell’affermare l’impossibilità per una macchina di sostituire una persona. Va fatta però una doverosa precisazione: tutto dipende da come è programmato il software, ovvero dal suo algoritmo. E’ evidente che una macchina non potrà mai essere in grado di sostituire al 100% una persona, altrimenti saremmo tutti ricchi e senza alcun problema! Leggi tutto

opzioni binarie

Enti regolatori delle opzioni binarie

 

opzioni binarieAllo stato attuale, da una piccola ricerca svolta su internet, emerge che con la sola piattaforma SpotOption, esistono circa 200 società che offrono opzioni binarie, e questi numeri non tengono conto della vasta offerta che il settore realmente offre. Questi numeri servono a farci capire quanto si sia sviluppato il campo delle opzioni binarie da due anni a questa parte.

Tanti broker significa sicuramente maggiore concorrenza, quindi possibilità di scelta, ma anche rischio di entrare in confusione, di prendere scelte sbagliate, come entrare in contatto con società scam, truffe, società poco serie e professionali, società deboli non in grado di resistere ad eventuali perdite o scossoni, ed infine con società non regolarmente autorizzate.

A dispetto dell’elevato numero che sopra abbiamo menzionato, i broker di opzioni binarie che ad oggi risultano possedere una licenza sono veramente pochi. Non si contano sulle dita di una mano, ma arriviamo a malapena a due mani.

Ma cosa significa regolamentazione, e cosa significa operare in piena regola, legalmente e sotto una apposita licenza europea? Stiamo parlando del fatto che se una società decide di offrire un qualsiasi prodotto finanziario in uno degli stati appartenenti all’Unione Europea, si trova obbligata a costituire la sede legale almeno in quel paese, e successivamente fare apposita richiesta della licenza. E’ l’organo di controllo e vigilanza del paese che valuta la richiesta e ne decide la concessione, se la società è in grado di rispettare rigidi protocolli, e di garantire nel futuro la tutela dei risparmiatori.

Quindi esistono broker di opzioni binarie regolamentati? Certamente si, e ne potete dare uno sguardo visitando questo sito.

Ma quali sono questi enti regolatori e di vigilanza?

In primo luogo è necessario menzionare la Cysec, se cercate su Google troverete varie informazioni, ma ciò che vi interessa in questo momento è sapere che Cysec è l’acronimo di Cyprus Securities and Exchange Commission, ovvero un ente regolatore operante nel Forex ed ultimamente anche nelle opzioni binarie.

La Cysec dunque ha il compito di vigilare sui mercati, assicurare il corretto rispetto delle regole, rilasciare le licenze alle società che ne fanno richiesta e che possiedono i giusti requisiti. La Cysec è l’organo di Cipro. Ma come mai le società fanno richiesta a Cipro? Semplicemente per una questione di convenienza.

Cipro è stato il primo paese europeo ad essersi interessato al settore delle opzioni binarie, quindi la maggior parte delle società, se non tutte, dopo la regolamentazione si sono fiondate a costituire la propria sede legale a Cipro, facendo appunto richiesta di licenza alla Cysec.

Oltre alla Cysec, ogni paese membro ha chiaramente un ente regolatore, ad esempio, in Italia opera la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB), in Spagna la Comisión Nacional del Mercado de Valores (CNMV), in Inghilterra la Financial Conduct Authority (FCA) e così via.

Secondo gli accordi comunitari risalenti alla direttiva MIFID, ogni qual volta una società costituisce la propria sede legale in uno dei paesi membri, ottenendo la regolamentazione dall’organo di vigilanza e controllo nazionale, non ha bisogno di richiedere altre autorizzazioni e costituire altre sedi per offrire i propri servizi in tutti gli altri paesi europei.

 

Rischi sul petrolio condizionano le quotazioni

petrolioL’Agenzia Internazionale per l’Energia (Aie) ha messo in guardia gli stakeholders sui rischi (definiti “straordinariamente alti”) che minacciano l’offerta di petrolio e – dall’altra parte – dalla forte ripresa che si annuncia per la domanda di petrolio, che nel corso del 2015 dovrebbe svilupparsi ad un ritmo record, mai riscontrato nel quinquennio precedente. Le richieste dalla Cina dovrebbero infatti portare la domanda complessiva in incremento dell’1,5%, o – se preferite i termini assoluti – + 1,4 milioni di barili al giorno, con Pechino che è annoverata di riserve accumulate per più di 800 mila bg nel solo secondo trimestre.

Nonostante le stime, i prezzi del petrolio sono continuati a calare nel corso degli ultimi giorni. Il tutto, nonostante i gravi avvenimenti che stanno accadendo in Iraq, dove sono stati presi sotto sequestro due giacimenti petroliferi. Premesso quanto sopra, il WTI è calato sotto 101 dollari al barile, mentre il Brent è sceso ai minimi degli ultimi tre mesi. Entrambi i valori di riferimento per il greggio viaggiano quindi sulla terza settimana consecutiva di decremento, confermando pertanto come il clima intorno all’oro nero sia definitivamente cambiato. Leggi tutto

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