Skip to main content

Unicredit traina il settore bancario

unicreditDopo la buona trimestrale di Intesa Sanpaolo, il settore bancario può tirare ulteriore sospiro di sollievo con i risultati di Unicredit: l’istituto di credito, nel corso del trimestre aprile – giugno 2014, conferma infatti le buone tendenze già avviate nel corso dei primi tre mesi dell’anno, dimostrando un incremento del commissionale, uno sviluppo del margine di interesse (soprattutto grazie all’apprezzamento diffuso dei servizi) e il calo dei crediti deteriorati e dei relativi accantonamenti. Complessivamente, l’utile netto sale a quota 403 milioni di euro, con provvista di 1,1 miliardi di euro. Leggi tutto

Amazon, conti che deludono e quotazioni in discesa

amazonDeludono i conti societari di Amazon e, immediatamente, i mercati finanziari sembrano voler punire la società di Jeff Bezos. Il colosso del commercio elettronico, oramai presente in numerosi settori (ma quasi tutti ben collegati in sinergia tra di loro) ha infatti subito un durissimo colpo durante le quotazioni a Wall Street, a causa di risultati al di sotto delle attese.

Colpo che si è tradotto con una flessione in doppia cifra, e capitalizzazione che crollava a meno di 150 miliardi di dollari. La colpa, come già accennato, è della trimestrale, la seconda dell’anno: il documento di periodo ha infatti sottolineato l’esistenza di perdite più ampie delle stime. A peggiorare ulteriormente lo scenario, già di per sè poco rassicurante per gli stakeholders, il fatto che nel terzo trimestre ci si attenda un segno negativo ancora più grande di quanto già verificato. Fin qui, le cattive notizie. Leggi tutto

Rischi sul petrolio condizionano le quotazioni

petrolioL’Agenzia Internazionale per l’Energia (Aie) ha messo in guardia gli stakeholders sui rischi (definiti “straordinariamente alti”) che minacciano l’offerta di petrolio e – dall’altra parte – dalla forte ripresa che si annuncia per la domanda di petrolio, che nel corso del 2015 dovrebbe svilupparsi ad un ritmo record, mai riscontrato nel quinquennio precedente. Le richieste dalla Cina dovrebbero infatti portare la domanda complessiva in incremento dell’1,5%, o – se preferite i termini assoluti – + 1,4 milioni di barili al giorno, con Pechino che è annoverata di riserve accumulate per più di 800 mila bg nel solo secondo trimestre.

Nonostante le stime, i prezzi del petrolio sono continuati a calare nel corso degli ultimi giorni. Il tutto, nonostante i gravi avvenimenti che stanno accadendo in Iraq, dove sono stati presi sotto sequestro due giacimenti petroliferi. Premesso quanto sopra, il WTI è calato sotto 101 dollari al barile, mentre il Brent è sceso ai minimi degli ultimi tre mesi. Entrambi i valori di riferimento per il greggio viaggiano quindi sulla terza settimana consecutiva di decremento, confermando pertanto come il clima intorno all’oro nero sia definitivamente cambiato. Leggi tutto

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi