9Spesso e volentieri sentiamo parlare di broker opzioni binarie Consob e, puntualmente, il riferimento viene sempre fatto a quanto sia importante prediligere i broker che per appunto hanno ricevuto una regolare licenza da parte di questa autorità. Ma vediamo più a fondo cos’è e soprattutto come funziona l’attività della Consob relativamente al settore delle opzioni binarie.
L’acronimo Consob sta per Commissione Nazionale per le Società e la Borsa e richiama un ente nato il 7 Giugno 1974 tramite la legge numero 216. Si tratta di un organismo dotato di una regolare personalità giuridica e che opera nella più totale autonomia per proteggere gli investitori dalle irregolarità e dai furbetti che puntualmente tentano di farsi strada nel mercato mobiliare italiano.
Il suo compito consiste sì nel rilasciare le apposite autorizzazioni affinché un servizio possa operare sui mercati finanziari, ma ha per lo più a che fare con obiettivi di vigilanza, con attività di tipo preventivo e con interventi sanzionatori laddove dovessero palesarsi delle chiare irregolarità. Resa indipendente proprio per evitare che possa rispondere ai dettami di questo o di quel gruppo di interesse, la Consob è via via divenuta un punto di riferimento molto importante per poter guardare all’obiettivo di un mercato guidato da sani principi e animato da investitori affidabili.
Quale nesso tra la Consob e le opzioni binarie?
Il raggio di competenza della Consob, alla luce di quanto detto, dovrebbe apparire ormai piuttosto chiaro. Ma anche il nesso che v’è tra tutto quanto ciò e i broker di opzioni binarie, dovrebbe essere dedotto come di conseguenza: l’autorità di competenza, in parole povere, tra gli altri suoi compiti ha anche quello di far sì che le piattaforme di brokeraggio operanti in Italia seguano minuziosamente tutte le regole, i limiti e i requisiti stabiliti dalle norme vigenti. Norme, che come chiaro sono state messe a punto proprio per tutelare la parte più debole di tutto questo circolo: il risparmiatore/investitore finale.
I broker che ad oggi sono sotto il controllo della Consob possono essere consultati nella sezione Intermediari all’interno del sito ufficiale e, più in particolare, nella categoria “imprese di investimento senza succursale” raggiungibile dalla voce “Albo imprese di investimento”. Arrivati a questo punto ci ritroveremo un fitto elenco di società aventi una sede fisica posta al di fuori dei confini italiani e che per via di quel “senza succursale” sono prive, appunto, di una succursale nel territorio italiano. E in queste società ci finiscono proprio quelle che danno poi vita ai siti web di brokeraggio che siamo soliti incontrare in rete.
Il motivo per il quale i broker di opzioni binarie vengono inseriti nella sezione “imprese di investimento senza succursale” sta nel fatto che, spesso e volentieri, le società che vi siedono dietro non hanno alcuna sede legale in Italia. E non ce l’hanno per motivi di pura convenienza finanziaria, dato che in effetti il nostro Paese a livello di burocrazia e tassazione non è poi così amico del fare impresa (le società di brokeraggio, infatti, tendono ad avere sede legale o a Cipro o in Irlanda per via delle condizioni piuttosto agevolate che è possibile rinvenire in entrambi i paesi).
Il fatto stesso che una società possa scegliere di insediare la propria sede fisica dove meglio crede, fa sì che la stragrande maggioranza dei broker anche operanti in Italia non sia stata autorizzata ad operare da parte della Consob, quanto invece dal Cysec. La Cyprus Securities and Exchange Commission è l’equivalente della Consob italiana, ma a differenza di quest’ultima ha un potere assai più grande: quello di autorizzare e regolamentare broker che intenderanno poi operare in tutta Europa.