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Forex, il dollaro tiene in attesa dell’inflazione di giovedì

dollar, yen and euroI dati statunitensi diffusi a inizio settimana non hanno conferito un significativo entusiasmo ai mercati finanziari. L’indice Empire è infatti salito, ma un po’ meno delle attese. Di contro, la produzione industriale è risultata essere peggiore del previsto, subendo una contrazione a fronte di sole attese di rallentamento. Nonostante ciò, il dollaro non sembra averne risentito, chiudendo ulteriormente in rialzo. I dati più importanti in settimana saranno infatti quelli di inflazione, in uscita giovedì. Qualche anticipazione ci sarà anche nella giornata di mercoledì, quando saranno pubblicati i verbali del FOMC, dai quali sarà importante estrarre informazioni su come si stiano evolvendo le preferenze dei membri della Fed sul rialzo dei tassi. Se i dati relativi in corso di uscita non deluderanno, la valuta potrebbe quindi riuscire a stabilizzarsi sui livelli di lunedì. Per quanto concerne l’euro, la valuta unica europea sembra aver corretto ulteriormente, tornando sotto quota 1,2500 sulla scia delle dichiarazioni di Mersch prima e soprattutto di Draghi dopo che, con riferimento alle ulteriori azioni di policy che la BCE potrebbe adottare, non hanno affatto escluso che si possa procedere con l’acquisto di titoli di Stato. Draghi ha comunque ribadito che la condizione per dar luogo a nuovi interventi non convenzionali è quella di un peggioramento ulteriore dello scenario di inflazione, e nel frattempo il vecchio Continente ha assistito alla pubblicazione di dati favorevoli dallo ZEW tedesco, con risalita del cambio verso i valori di ieri. Per quanto infine attiene la sterlina, l’inflazione di ottobre non ha deluso, con lieve incremento da 1,2% a 1,3% a/a. Gli analisti evidenziano che la sterlina tuttavia non ne sta quasi beneficiando, perché la distanza dal target resta elevata e i rischi nel breve restano verso il basso. Lo yen ha invece riguadagnato un po’ di terreno sull’annuncio del premier Abe che vi saranno elezioni anticipate nel corso del prossimo mese (probabilmente, a metà dicembre) e che la seconda tranche di aumento dell’imposta sui consumi verrà posticipata di 18 mesi da ottobre 2015 ad aprile 2017. Le camere saranno ufficialmente sciolte il 21 c.m.; contestualmente, il ministro dell’economia Amari ha indicato che un nuovo pacchetto di stimolo fiscale verrà varato il prima possibile.

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